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Juventus, Pirlo: “Il mio futuro? Non ho paura”

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Tempo di lettura: 5 minuti

Pirlo ha parlato in conferenza stampa in vista della prossima avversaria della Juventus, ovvero il Sassuolo. Dal suo futuro al summit di ieri, ecco le sue dichiarazioni riportate da Tuttomercatoweb.com:

Che partita deve fare la Juventus domani?
“Deve fare una grande partita ma la cosa più importante è che non voglio vedere rassegnazione perché ci sono ancora tre partite e siamo ad un punto dalla Champions. Ne ho viste di tutti i colori essendo da tanti anni nel calcio: ho visto vincere campionati all’ultima giornata, Champions perse all’ultimo secondo e io ho perso una Champions vincendo il primo tempo 3-0. Non ci deve essere rassegnazione ma positività. Abbiamo ancora possibilità di raggiungere l’obiettivo e deve essere la cosa più importante per noi”.

Ronaldo ha bisogno di staccare?
“Non abbiamo ancora parlato di questo, ha giocato tante partite e le ha fatte bene. Vedremo come sta oggi nell’allenamento del pomeriggio e decideremo il da farsi. Domani per noi è importante e delicata, spero di avere tutti a disposizione”.

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Cosa pensa delle voci su un presunto litigio fra Paratici e Nedved per la sua posizione e sulle parole di Gravina?
“A proposito di questo non voglio neanche parlarne, in gossip e cose inventate non voglio entrarci. Per quanto riguarda Gravina sono cose esterne da lasciare da parte. Noi vogliamo dimostrare sul campo di meritarci la Champions, il resto lo lasciamo agli esterni”.

Come ha visto la squadra dopo la sconfitta?
“C’era grande delusione perché abbiamo perso 3-0 col Milan: una gara importante e uno scontro diretto. Come ho detto però nel calcio può succedere di tutto, il nostro obiettivo non cambia. Dipende da noi e speriamo che gli possano fare passi falsi. Abbiamo il dovere di crederci fino alla fine, il calcio dà soddisfazioni anche all’ultimo minuto”.

Sul pagamento degli stipendi è tutto regolare?
“Per adesso è tutto regolare, mai sentito niente in merito a questo. I pagamenti sono sempre stati regolari, andiamo avanti così”.

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Danilo a Arthur possono giocare titolari?
“Stanno bene, si sono allenati bene. Danilo ha recuperato dal problemino che ha avuto nelle scorse settimane. Potrebbero partire dall’inizio”.

Ha chiesto più grinta alla squadra?
“La grinta è una parola che esce spesso nel calcio ma non credo sia fondamentale. Non basta dire alla squadra di metterci grinta per vincere le partite. Certo, ho sempre chiesto un atteggiamento diverso perché in certe occasioni devi avere la bava alla bocca. Bisogna avere il sangue negli occhi e il fuoco nello stomaco per raggiungere i risultati. Ma parlare solo di grinta è ridicolo. Lo si diceva 50 anni fa nel calcio, adesso non basta più”.

In sede di mercato c’è sempre stata sintonia con la società?
“Sì c’è sempre stata, sia quest’estate sia a gennaio. Avevamo pensato di fare qualcosa mettendo un attaccante in più a gennaio perché eravamo corti considerato l’infortunio di Dybala ma non si è presentata l’occasione giusta. Però c’è sempre stata sintonia”.

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Cosa aveva in mente di diverso dicendo che si è dovuto adattare?
“Mi sono adattato per cause interne, infortuni, Covid. Avevo in mente qualcosa ma ad esempio non ho messo sempre la stessa formazione anche perché non ho sempre avuto tutti a disposizione. Quindi ogni partita diventava diversa da programmare e impostare e mi sono adattato”.

Ha paura di poter diventare il capro espiatorio?
“Non ho paura, penso solo al bene della Juventus che è più importante di tutto. I risultati poi diranno se sarò l’allenatore ma Juve viene prima di tutto e io cercherò di fare il meglio per la società finché sarò qui”.

Avete subito tanti gol ultimamente. Come se lo spiega?
“Rivedendo i gol presi sono quasi tutte disattenzioni. Gli ultimi soprattutto sono disattenzioni collettive e non errori tattici o di reparto. Nascono da situazioni in cui non siamo stati concentrati. Se prendi gol da un calcio piazzato come successo nelle ultime partite si tratta solo di attenzione”.

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Un leader come Danilo out col Milan solo per problemi fisici?
“Sì, aveva un problema all’adduttore che si portava dietro da qualche partita. Era rientrato col Parma ma aveva sentito tirare l’adduttore. Solo negli ultimi due giorni si era allenato con noi e ho preferito non rischiare”.

Domani giocherà Dybala e potrà esserci il suo riscatto?
“Io voglio il riscatto di tutti e non solo di Dybala. Domani deve esserci una prova di orgoglio collettiva. Se giocherà Dybala o Ronaldo non mi importa, la squadra deve avere la voglia di onorare questa maglia prestigiosa perché non possiamo permetterci delle partite come la scorsa”.

Si è spiegato perché giocatori importanti commettono errori anche banali?
“Ce lo stiamo spiegando. Però abbiamo fatto anche tanti falli stupidi come Chiesa sul gol, a Udine stessa cosa McKennie. Sono falli che vengono da errori commessi e un tentativo di recupero. Si sbaglia e poi si arriva a commettere questo tipo di errori”.

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Quanta grinta c’è in lei ancora?
“C’è ancora tanta carica. Siamo arrabbiati, siamo incazzati, non voglio vedere nella faccia dei giocatori e nell’ambiente rassegnazione. Siamo la Juventus e non possiamo essere rassegnati, dobbiamo lottare fino alla fine perché siamo a un punto. Non ci dobbiamo rassegnare a questa classifica, abbiamo tre partite per dare il massimo per raggiungere l’obiettivo”.

A che cosa nello specifico si è dovuto adattare?
“Magari all’inizio hai un’idea di calcio e poi ti adatti dopo aver visto le caratteristiche dei giocatori. L’allenatore deve essere bravo ad adattarsi ai giocatori che ha a disposizione e farli rendere al meglio. Si hanno dei giocatori che magari si pensa abbiano certe caratteristiche ma poi scopri che sono differenti e devi muoverti diversamente”.

Fonte foto: sito Juventus

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