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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Dr. Jekyll e Mr. Bye Bye

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L’occasione è di quelle rare, soprattutto a queste latitudini. Nella Coppa che “non conta” (quando non la giocano gli altri naturalmente) la Roma ha raggiunto, faticosamente, ma meritatamente, una bellissima semifinale. L’avversario, molto forte e superiore ai giallorossi, richiama vecchi ricordi atroci di un’umiliante eliminazione.

I giallorossi ci arrivano dopo due mesi di calo verticale, senza gioco, senza idee, senza punti, tanto che la Zona Champions si vede col binocolo. Aggiungiamo infortuni e stanchezza e il quadro, per i tifosi, è tutt’altro che roseo. Eppure, nonostante ciò e nonostante la consapevolezza di separarsi a fine stagione dall’allenatore, i tifosi della Roma, impossibilitati a seguire la squadra, si sono riversati in massa a Trigoria per uno spettacolo che, in senso generale, ovviamente è di una bellezza disarmante, ma purtroppo in questo periodo storico muove, a ragione, parecchie critiche.

Il senso è comunque di far rimangiare la boria al Sig Solskjer (“La Roma? Non li conosco”) e al suo club che ricorda l’ultimo nostro incontro in maniera “spiritosa”.

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La maledizione di Manchester prosegue. In due minuti, infatti, Veretout si stira e lascia il posto a Villar. Inglesi padroni del campo, altra velocità, pressing e scambi veloci. Su uno di questi vanno in vantaggio: serpentina di Pogba, palla a Cavani che di prima libera Fernandes, forse un leggero ritardo di Lopez in uscita, ma bel gol.

La Roma non si scompone e sale. Buon pallone di Mhkytarian per Dzeko che “cicca” il pallone, ma Villar allunga su Karsdorp che prova a crossare in “estirada” e coglie il braccio di Pogba. Pellegrini dal dischetto fa 1 a 1.

Lopez è bravo alcuni minuti dopo su un diagonale di Pogba, ma lo spagnolo cadendo a terra si lussa la spalla e lascia il posto a Mirante. Minuto 25.

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La Roma aspetta i Red Devils e riparte come i vecchi tempi. Spinazzola, fin qui tirato, fa una grande progressione delle sue, serve Mhkytarian, di prima in area per il capitano e cross rasoterra che Dzeko deve solo appoggiare. 1 a 2 incredibile.

Nel frattempo esce anche Spinazzola e se vi chiedete quante volte in Europa League una squadra abbia fatto tre cambi in trentacinque minuti, ve lo dico io: MAI.

Nell’abbondante recupero Ibanez copre lo slot di almeno un  passaggio agli avversari, servendo Cavani che spara prima su Mirante e poi su Smalling.

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Nel secondo tempo purtroppo entra in campo l’ultima versione della Roma. Sarebe stato importante sfruttare lo smarrimento evidente degli inglesi, appena preso l’1 a 2. Invece su un contropiede in due minuti Fernandes pesca Cavani che la mette sotto al set.

Manchester all’assalto e Roma in bambola. Cinque gol in quaranta minuti sono un abominio, peraltro intervallati da almeno altre quattro o cinque ottime situazioni. Mirante non trattiene un tiro e Cavani appoggia. Forse generoso il rigore del 4 a 2, ma il buco su Pogba di testa e Greenwood nel finale trasformano in tragedia una serata che, nel primo tempo, stava inorgogliendo i tifosi.

Veder gongolare Benny Hill in panchina (o forse era Solskjaer) fa male. La differenza tra le due squadre è evidente, per carità, la seconda di Premier non gioca neanche sullo stesso campo della settima di serie A. Detto ciò ci si ricasca: così come i giallorossi hanno annacquato una bellissima prima parte di stagione, hanno oscurato un gagliardo primo tempo.

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Fosse solo un problema di differenza tecnica, potremmo far finta quasi che va bene. Ma se una squadra che gioca il primo tempo bene, mette in difficoltà l’avversario, mette grinta e poi crolla, vuol dire che non ha mentalità, non ha testa e cuore per giocare partite di livello internazionale o contro avversari sopra a Verona e Sassuolo, con tutto il rispetto.

Sfortuna negli infortuni, d’accordo. L’importanza tattica di Veretout è nota come gli strappi di Spinazzola, ma ennesima goleada europea che ormai non fa più neanche statistica. L’anno prossimo si dovrà lavorare su testa e ambizione, che non so dove si legga nelle “skills” dei giocatori, se no si rimane fermi al palo sempre.

Stagione di fatto chiusa, buona estate di lavoro a Pinto.

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