I nostri Social

Prima Pagina

Italia Under21, testa e concentrazione: è qualificazione!

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 3 minuti

Testa, carattere e maturità, questa volta si: contro la Slovenia, l’Italia Under21 è stata (quasi) perfetta ed ha centrato la qualificazione ai quarti di finale dell’Europeo di categoria. Reduci da due prove in cui è emerso – eccessivamente – il carattere e l’immaturità degli azzurrini, ieri sera si è assistito ad un notevole passo in avanti.

SPALLE AL MURO

Una costante nella storia della nazionale di calcio italiana è la capacità di riuscire a tirar fuori il meglio di sé nelle situazioni più difficili e disparate. Gli italiani sembrano avere una propensione naturale a peggiorarsi la vita. Spesso e volentieri, le imprese più memorabili sono nate quando tutto ci remava contro. Ieri sera – non è stata certo un’impresa che riecheggerà nell’eternità – si è assistito all’ennesimo richiamo alla nostra tradizione. Difronte avevamo un avversario più che modesto, la Slovenia di Milenko Ačimovič. Erano stati proprio gli azzurri a mettersi in difficoltà. Il pareggio contro la Repubblica Ceca, nella gara inaugurale, aveva compromesso il percorso azzurro. L’immaturità delle prime uscite ha escluso dalla gara da entro o fuori pedine fondamentali. Nicolato ha schierato un centrocampo inedito, senza l’estro di Sandro Tonali. Mancavano anche Gianluca Scamacca e Rovella. Avevamo le spalle al muro: vincere per qualificarci, come quasi tutti gli europei under 21 degli ultimi anni. Questa volte, però, a sorridere sono proprio gli azzurri.

SINGOLI E… GRUPPO

Nelle difficoltà emerge il carattere. L’Italia Under21 si è compattata attorno al suo commissario tecnico ed è ripartita carica e concentrata. Ieri sera, più che nelle precedenti uscite, è emersa la grande individualità degli azzurrini: Marco Carnesecchi è stato un muro invalicabile tra i pali, compiendo parate decisive. Matteo Gabbia, da vero leader, ha comandato egregiamente la retroguardia azzurra. Menzione di merito per la mediana: Pobega, Frattesi e Maggiore hanno dato corsa, qualità ed inserimenti. In attacco, poi, Patrick Cutrone si è caricato la squadra sulle spalle. Sono emerse tante singolarità, è vero, ma ciò è stato possibile grazie al… gruppo.

Pubblicità

Pubblicità

Una squadra compatta e coesa, determinata e volenterosa. Creare un gruppo vincente non è mai facile, ma questa Italia Under21 potrebbe diventarlo: Paolo Nicolato ha dato un’anima alla nazionale, compito non serve riuscito ai commissari tecnici. L’abbraccio con la squadra ne è la dimostrazione. Gli azzurrini hanno dato la sensazione di remare nella stessa direzione, concentrati e focalizzati sull’obiettivo finale.

QUASI (IM)MATURA

Dovevamo vincere. L’abbiamo fatto. Dovevamo passare il turno. L’abbiamo fatto.

Anche dal punto di vista mentale, l’Italia Under21 ha fatto un notevole passo in avanti. Meno impulsiva e più riflessiva, gli azzurrini non sono stati vittima dell’ansia e della frenesia. Serviva una prova di carattere e maturità ed è quello a cui abbiamo assistito.

Pubblicità

Rispetto alle precedenti uscite, c’è stata concentrazione massima, sia negli undici sia in chi entrava. Ci sono tante note liete, qualcuna negativa. Riccardo Marchizza, per esempio. Era uno dei calciatori più esperti della nostra spedizione. Due espulsioni in due partite giocate denotano mancanza di lucidità, forse dovuta anche alla giovane età. Cinque rossi in tre gare, anche. Questo è sicuramente un aspetto su cui Nicolato dovrà lavorare in vista delle Finale Eight.

Per essere una seria concorrente alla vittoria finale, all’Italia Under 21 manca ancora un piccolo step a livello di maturità.

Ora, però, la testa è sicuramente più leggera… è arrivata la qualificazione ai quarti di finale. Ci siamo anche noi.

Pubblicità

(Foto: profilo twitter ufficiale Vivo Azzurro)

 Follow us!

Pubblicità

FacebookFacebookYoutubeTwitterTwitch

in evidenza