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ANGOLO NAPOLI – Napule é… Capitale importanza

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L’unica possibilità per dare un senso alle successive partite che verranno era andare a San Siro, allargare il petto e provare a giocare a pallone.

L’unico modo per regalare un segnale ai tifosi azzurri era sudare la maglia, metterci attenzione, determinazione e portar via tre punti su un campo complicato.

Il Napoli c’è riuscito, replicando contro il Milan la stessa partita che a dicembre s’era giocata contro l’Inter e s’era persa solo per incapacità offensiva, con un rigore patito contro e l’espulsione di Insigne per proteste.

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L’ha decisa una bella azione in ripartenza, impreziosita da una grande intuizione di Zielinski ed un incrocio col piede sbagliato d’un volitivo Matteo Politano.

E’ stata una vittoria meritata in cui hanno giganteggiato Insigne e Zielinski, probabilmente i due migliori giocatori tra i ventidue in campo.

Bene anche Fabian Ruiz, Di Lorenzo e Demme, con un plauso particolare per Hisaj, autore di una prestazione maiuscola senza nessuna sbavatura e con una dedizione che negli ultimi due anni non s’era mai vista.

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Fondamentale per reggere l’urto finale rossonero l’ingresso davanti di Osimhen e la forza difensiva di Koulibaly.

Sono arrivati tre punti importanti, decisivi per provare a crederci ancora.

In una stagione lunga e difficile dove l’Inter pare ormai aver ipotecato il risultato finale, gli altri tre  posti per la qualificazione Champions sono tutt’altro che assegnati.

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E’ dunque di un’importanza capitale il successo ottenuto nel posticipo serale dai ragazzi di Gattuso.

Il Napoli ha retto bene fisicamente contro una squadra atleticamente più dotata, contenendo gli attacchi rossoneri e declinando un piano-gara basato su una manovra assai ampia sulle fase e scandita dal fraseggio corto ed il gioco spesso di prima.

I punti presi a Milano consentono di migliorare la media punti in trasferta degli azzurri e di arrivare a 50 punti dopo 26 partite, vale a dire undici in più rispetto alla scorsa (disgraziata) stagione, con quindici reti segnate in più.

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Eleanor Roosevelt ebbe a dire, con una fortunata espressione che “nessuna persona può farti sentire inferiore senza il tuo consenso” ed è forse anche per questo che vincere senza subire gol contro la squadra che ha dominato a lungo il campionato e che all’andata aveva passeggiato in un San Paolo che – poco più tardi – sarebbe diventato il “Diego Armando Maradona”, ha un sapore ancora più dolce.

Dopo il Milan l’avversario sarà – domenica prossima – la Roma, in una Capitale dove importante non sarà solo il risultato finale, ma anche e soprattutto la continuità della prestazione.

Tornerà, probabilmente, Hirving Lozano, magari già in condizione.

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Conterà, ancora una volta, avere al meglio Mertens e Osimhen, mettendo in ghiaccio Insigne, perché se quello dell’ultimo mese potesse esser preservato e custodito come un gioiello in cassaforte, nessuno dovrebbe esitare a farlo.

Ora più che mai è vietato mollare. Perché rientrare tra le prime quattro è obiettivo più che mai doveroso ed alla portata per un collettivo che tanto ha sbagliato quest’anno e che, invece, tanto dimostra di poter fare quando ci si mette un po’ con il cuore e la testa.

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