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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Il Milan dei gregari batte il Verona

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Il Milan dei gregari, il Milan dei sopravvissuti agli infortuni e al Covid, agli stiramenti e alle contusioni, il Milan dell’olio di gomito, vince – e bene – contro una delle squadre più ostiche. E riesce nell’impresa non solo di segnare ben due gol alla terza difesa del campionato, ma di andare via da Verona a reti inviolate, cosa che non si registrava dalla partita contro il Crotone, esattamente 1 mese fa.

Dalot su la sinistra sostituisce Theo Hernandez, Calabria torna titolare a destra, Timori invece di Kjaer, in coppia con Romagnoli, Meite e Kessie a colosseggiare a centrocampo e nella linea della trequarti Krunic a sinistra, Castillejo al centro e Saelemekers a destra, dietro Leao prima punta molto mobile. O così dovrebbe essere.

La squadra di Pioli va in controllo: attenzione in copertura, in particolare a Lazovic sulla destra, e ripartenze veloci.

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Ma il Verona è davvero squadra ordinata e coriacea. Tameze e Veloso tengono bene sulla linea di centrocampo e passare non è proprio un gioco da ragazzi. Lasagna è l’attaccante di riferimento, ma l’ottimo Tomori non permette granché. Zaccagni in appoggio è sempre un cliente difficile ma non sembra ispirato come all’andata. E la stessa cosa per il portiere Silvestri. Il costume da Uomo Ragno è rimasto nella cesta del bucato, anche se c’è da dire che contro i due gol rossoneri, questa volta, c’è ben poco da fare.

La prima rete nasce su calcio di punizione. Dal groviglio di marcature e di interventi duri che le linee difensive del Verona non hanno certo lesinato, irrompe Krunic con un inserimento. Messo giù a soli 30cm dall’area di rigore, l’arbitro fischia il fallo e concede punizione. A 30cm dal diciottesimo rigore. Lo stesso Krunic si occupa di battere. Tiro dritto ma ben calibrato, di interno collo e palla sotto l’incrocio del palo più lontano. Come un raggio di sole all’improvviso. Inaspettato, insperato. Quando Krunic decise di sfoderare un colpo alla Baggio e sbloccare una partita che sarebbe potuta diventare l’ennesimo Vietnam per i rossoneri.

Il Verona accusa lo svantaggio. Il Milan guadagna morale proprio nel momento centrale del secondo tempo: il momento giusto per chiuderla.

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Sempre Krunic al centro dell’azione. Prende palla a centrocampo, serve Saelemekers in posizione centrale, Leao segue e si allarga, Dalot si inserisce con un movimento alla Hernandez e va ad accentrarsi. Saelemekers serve la palla in mezzo, velo del portoghese con Dalot, che si ritrova libero, palla al piede, in area avversaria. Destro morbido a incrociare, con un Silvestri impotente, al quale non rimane che osservare la palla che si insacca.

Due a zero e partita quasi in ghiaccio contro il Verona di Juric. Che lusso. Che domenica pomeriggio tranquilla che si prospetta. E chi se lo sarebbe mai aspettato… 

Il Milan torna a +4 sulla Juve in piena risalita, con una partita in meno, e aspettando Inter-Atalanta di domani, si torna a -4 dai cugini.

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Non sarà una primavera tranquilla. Per i primi sei posti in classifica, con Roma e Juve che rimangono in scia e la Lazio che sicuramente saprà risollevarsi, recuperando le forze, senza più l’impegno di Champions League. E lo stesso per la lotta salvezza. Il Crotone vince contro il Torino, il Parma pareggia contro la Fiorentina, il Cagliari prende un punto contro la Samp e pare rivitalizzante. Ancora qualche passo falso, e Spezia e Benevento si ritroveranno nel pieno della lotta per non retrocedere, insieme alle altre.

Insomma, nulla pare deciso e l’impegno delle coppe, che in questa settimana sarà risolto in un verso o nell’altro, per molte squadre, sposta parecchi equilibri.

Tranne Inter e Juve, non ci sono rose lunghe con rimpiazzi che valgono i titolari. In certi casi non ci sono neanche i rimpiazzi.

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Lo stesso Milan, che oggi ha vinto con merito, è sicuramente una squadra che sta soffrendo tantissimo la mancanza dei suoi calciatori più importanti e che non sono sostituibili.

Bennacer su tutti, con la sua intensità ragionata e sempre lucida in mezzo al campo, preziosa per dettare i tempi della propria squadra e rubarli all’avversario.

Da risolvere poi l’enigma Leao. Contro il Verona la sufficienza è striminzita ma, oltre la prestazione della singola partita, bisogna capire qual e è la posizione in campo che può definitivamente consacrare e liberare l’enorme potenziale di questo giovanissimo portoghese. L’età certamente è sua alleata ma questo non deve indurre a pensare che sarà il tempo a risolvere il problema. Nel Portogallo Under21 giocava trequartista centrale. Nel Lille esterno sinistro, come nel Milan di Pioli che lo ha provato spesso attaccante centrale. Le sue qualità tecniche farebbero propendere per la prima soluzione, ma l’esplosività della sua progressione, difficilmente arginabile, fa pensare che, se affinate cattiveria e movimenti, il gioco che lo lancerebbe in profondità sarebbe quello sicuramente più congeniale. Riuscirà il coach a cucire sul portoghese un gioco che esalti questo potenziale?

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Intanto Radio Manchester ci dice che nel derby col City, lo United ha vinto in maniera decisa 2-0. Rashford fuori per una distorsione alla caviglia nel secondo tempo. Lada speranza è che possa saltare l’andata di Europa league prevista questo giovedì.

Per il resto, c’è poco da stare allegri. Se col Verona è bastato un Milan di gregari concentrati, per uscire indenni dall’Old Trafford, servirà un Milan di gregari concentrati, sporchi e cattivi.

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