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FISCHIO D’INIZIO NAPOLI – Senza più alcuna attenuante

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Il Napoli ormai ha raschiato il fondo del barile. Con l’uscita dall’Europa League, contro i modesti spagnoli del Granada, ai partenopei non resta che il campionato.

Una squadra troppo debole mentalmente, incompleta nella rosa e falcidiata dagli infortuni, d’ora in avanti potrà concentrarsi sull’unico obiettivo dichiarato: il raggiungimento del quarto posto e la qualificazione alla prossima Champions League.

Da qui a fine stagione, con 16 partite che restano da giocare compreso il recupero in casa della Juventus, attardata di quattro lunghezze, la squadra partenopea ha nelle sue corde il raggiungimento dell’obiettivo.

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I precedenti e l’arbitro

Il primo ostacolo sulla strada della squadra di Gattuso, responsabile al pari del gruppo della debacle degli ultimi mesi, è il Benevento di Pippo Inzaghi. I sanniti, per l’occasione orfani del tecnico squalificato, affrontano i partenopei in Serie A per la quarta volta nella storia, la seconda a Fuorigrotta. L’unica precedente sfida risale al 17 settembre del 2017 e i partenopei se l’aggiudicarono con un roboante 6-0. Il rotondo risultato maturò grazie alle reti di Allan, Insigne, Callejon ed una tripletta di Dries Mertens che, per l’occasione, potrebbe giocare uno spezzone di partita, come contro il Granada, dopo l’infortunio patito il 16 dicembre contro l’Inter.

Per dirigere il derby, che avrà il fischio d’inizio alle ore 18.00 al Diego Armando Maradona, è stato designato il palermitano Rosario Abisso. Il trentacinquenne fischietto siciliano, alla sua quarta stagione nella massima categoria, per l’occasione sarà coadiuvato da Sacchi nel ruolo di quarto uomo e dalla coppia Valeri-Giallatini al VAR. Abisso, che è alla nona presenza stagionale, non incrocia il Napoli da oltre due anni. I precedenti con i partenopei sono tre, gare nelle quali gli azzurri hanno collezionato altrettante vittorie, due casalinghe contro Cagliari e Verona ed una corsara, nell’ultima direzione in ordine di tempo il 10 novembre 2018, in casa del Genoa.

La formazione dei sanniti

Napoli e Benevento per questa gara, valida per la quinta di ritorno, arrivano entrambe con problemi di formazione. I sanniti, come abbiamo già detto, devono rinunciare anche al tecnico. In panchina siederà il D’Angelo vice di Inzaghi. Lo schieramento che le streghe dovrebbero adottare potrebbe essere il classico 4-3-2-1. Il cosiddetto albero di natale davanti a Montipò subirà qualche modifica, al netto delle assenze. Su tutte, quella di Glik appiedato dal giudice sportivo.

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In difesa, al posto del polacco, sarà il turno di Caldirola al fianco di Tuia. Sugli esterni,l ci saranno Depaoli a destra e Barba a sinistra. In mediana spazio per Hetemaj, Schiattarella e Viola che formeranno l’argine alle spalle dei due trequartisti Caprari e Ionita a sostegno di Lapadula centravanti.

Le scelte di Gattuso

Il Napoli, a piccoli passi, inizia a lasciarsi l’emergenza alle spalle. Poco per volta recupera gli infortunati che, a step, verranno reintegrati in rosa. Tra i pali, Ospina ha svolto l’intera seduta in gruppo ma, a meno di grosse sorprese, il titolare dovrebbe ancora essere Meret. In difesa, dopo il fallimentare esperimento a tre, si ritorna con lo schieramento a quattro. Tra i centrali, al fianco di Koulibaly, c’è ballottaggio tra Rrahmani e Maksimovic, con il kossovaro in vantaggio, in attesa del definitivo recupero di Manolas.

Sugli esterni, a rigor di logica, a sinistra dovrebbe esserci Mario Rui, risparmiato nella gara di coppa, anche se non è da escludere l’impego a sorpresa di Ghoulam dopo l’ottima prova offerta contro il Granada. A destra continuano a non esserci alternative, per cui al suo posto ci sarà Di Lorenzo. In mediana c’è qualche dubbio. Demme, che manca da diverse partite, è sulla strada del recupero, ma difficilmente troverà spazio dal primo minuto. Il vertice basso, pertanto, dovrebbe essere  ancora Bakayoko, accompagnato da Fabian Ruiz ed Elmas.

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Il giovane macedone potrebbe cedere il posto a Zielinski se, a sorpresa, Mertens dovesse rompere gli indugi e rendersi diponibile dal primo minuto. Il polacco, che in settimana ha sostenuto un esame di lingua italiana per ottenere la cittadinanza e legarsi in maniera definitiva alla terra che l’ha adottato, scalerebbe quindi sulla linea dei centrocampisti. Alla luce di ciò, in attacco, se il belga dovesse essere arruolabile, ci sarebbe un ritorno all’antico nel ruolo di punta centrale e di conseguenza Insigne e Politano saranno impiegati nei rispettivi ruoli naturali.

Il Napoli, d’ora in avanti, non ha più attenuanti, né alternative. Gattuso e i suoi, a partire da oggi, non avendo ulteriori impegni, devono concentrarsi sull’obiettivo e provare a sbaragliare la concorrenza per se stessi ed il futuro.

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