Angolo del tifoso
ANGOLO SPEZIA – Capitani coraggiosi
Un punto d’oro, anzi di platino.
Una partita, quella dello Spezia, fatta di cuore, di volontà, anche di paura, ma soprattutto di voglia di lottare, di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Non a caso, i due goal della rimonta vengono segnati sotto la curva Ferrovia, che adesso è vuota ma che è sempre lì, impressa negli occhi, nella testa e nei ricordi dei giocatori aquilotti.
I nuovi non l’hanno mai vista piena.
Ci hanno pensato i veterani della promozione a prendere per mano gli altri, a suggerire la rotta.
Li, a due passi da dove è ormeggiata la Vespucci, che tante volte abbiamo visto dagli spalti, a pochi metri dal mare, i nostri capitani coraggiosi tirano fuori dalla loro sacca da marinaio gli strumenti nautici per condurre la nave in acque tranquille e più vicino all’approdo sulla terra della salvezza.
Capitani al plurale, si.
Come Maggiore, il capitano con la fascia al braccio, che prende per mano la squadra e si inventa un assist meraviglioso che segna la svolta.
Come Gyasy che molla gli ormeggi e le bitte della fascia destra per fiondarsi al centro e segnare due goal solo in apparenza facili.
Come Italiano che, dopo un primo tempo difficile e sotto di due reti, dimostra ancora una volta di saper leggere la partita, cambiando dapprima il centrocampo e poi inserendo un attaccante come Nzola al posto di un difensore.
Una mossa coraggiosa che ha dato i suoi frutti e che ha liberato la squadra dalle troppe paure per un prima frazione caratterizzata da errori e poca incisività.
Era iniziata maluccio la partita, con due reti in pochi minuti.
Prima con Karamoh, che segna dopo essersi liberato di Bastoni, e poi con Hernani, che infila da pochi passi su calcio piazzato.
Lo Spezia resta quasi in bambola davanti al trio di piccoletti che fanno girare la testa ai nostri.
Ci prova Maggiore a riaprirla, segnando un goal su cross di Bastoni che viene annullato dal Var.
Poteva essere la mazzata finale e alcuni di noi (tifosi) l’hanno pensato.
Alla fine è stato il buon Vincenzo a dare la scossa.
Nell’intervallo toglie Ricci ed Estevez mettendo Sena e Acampora, per ottenere un centrocampo più geometrico e aggressivo.
Al resto ci pensa Maggiore che, con una palla deliziosa, fa segnare a Gyasi il goal che getta nella paura i ducali.
I parmensi arretrano e incassano anche il secondo goal sempre con Gyasi dopo un’azione tambureggiante.
Probabilmente il modulo a quattro punte permette ad Italiano di raggiungere il pareggio anche troppo presto, cosicchè nel finale il Parma riesce ad approfittare della superiorità a centrocampo riaffacciandosi pericolosamente dalle parti di Provedel.
Ma il portiere aquilotto è bravissimo, prima su Mihaila e poi sulla punizione di Kurtic, che fa fermare il fiato e il cuore a tutti noi seduti sul divano.
A dire il vero, qualche minuto prima, Giulio era andato vicinissimo al goal del clamoroso sorpasso ma la sua conclusione è stata troppo debole per impensierire Sepe.
Un pareggio importante in una partita che tutti, in settimana, da Portovenere a Tellaro, abbiamo detto sarebbe stato fondamentale innanzitutto non perdere.
Il punto consente di mantenere le distanze invariate con il Parma, terz’ultimo.
Adesso ci saranno partite più difficili da giocare da un punto di vista tecnico, ma più semplici da interpretare da un punto di vista psicologico, perchè lo Spezia avrà tutto da guadagnare.
Non ce ne vogliano i lettori di Kipling, ma i nostri ragazzi sono dei meravigliosi capitani.
Non sono ancora in porto, ma non hanno paura di far vedere quanto credano in questa impresa.
Buon vento aquile, spiegate le vele, anzi le ali.