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ZONA CESARINI – Auguri Venezia

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Auguri al Venezia Football Club Società Sportiva Dilettantistica, per gli amici Venezia FC, almeno dal 2016. Infatti i lagunari ne hanno passate da quel 14 Dicembre 1907, quando alla trattoria “Da Nane alla Corte dell’Orso” alcuni ragazzi istituirono la società Venezia Foot Ball Club (staccato) che, tra successi, fallimenti e rifondazioni cambierà spesso nome arrivando anche a Società Sportiva Serenissima e Associazione Fascista Calcio Venezia.

Personalmente cominciai ad interessarmi al Venezia (facciamo prima) durante una Coppa Italia. Sulle reti nazionali i nostri, all’epoca in serie c, erano ospiti della Fiorentina. A colpirmi fu la maglia, nera con barra diagonale verde a bordi arancio. Quando ragazzino, invece di inseguir gonnelle, facevo le chiuse a Kick Off, la maglia che mi creavo era esattamente così.

Da lì, cominciai a simpatizzare per i lagunari e a seguirne le gesta con discreta passione, addirittura in una due giorni napoletana mi concessi un sublime concerto dei Massive Attack ai Campi Flegrei e un inatteso pareggio dei nostri al San Paolo di Napoli per 1 a 1, in serie B.

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Tanta Serie A per gli Arancioneroverdi, più di quella che si pensa. Addirittura una Coppa Italia nel 40-41, ai danni della mia Roma, quella di Amadei che però si rifece l’anno successivo con lo scudetto davanti al Grande Torino e proprio al Venezia, al suo massimo piazzamento nella storia della Serie A. Iniziò nel Venezia un certo Valentino Mazzola, che sostenne un provino dal momento che era da militare in laguna.

Cambi e fusioni ancora, quella col Mestre molto traumatica per entrambe le tifoserie, proprio con l’insediamento di Zamparini che, con Zaccheroni prima e Novellino poi, riportò i veneti in Serie A. In quegli anni venne ripristinato il vecchio Stadio intitolato all’aviatore Pier Luigi Penzo.

La serie A cominciò male, con un girone di andata pessimo e il bomber delle promozioni, Stefan Schwoch (uno dei miei preferiti) che non incise, tanto da passare a Gennaio in Serie B col Napoli, sostituito dal “chino” Recoba, senza spazio all’Inter. Da lì la svolta, perchè quello squadrone disputò un girone di ritorno spettacolare con i gol del Chino e di Pippo Maniero. Una squadra espertissima composta da Luppi, Iachini, Pedone, Volpi e Valtolina tra i tanti.

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Dal “Chino” al giapponese è n’attimo e Recoba, tornato all’Inter, lasciò il posto al nipponico Nanami (di cui conservo gelosamente la maglia “tarocca”, tra le più belle di sempre, col leone veneziano stilizzato sul pettorale). L’anno dopo le cose non andarono e il Venezia tornò in B, non prima di pareggiare 2 a 2 con la Roma da già retrocessa, facendo sfumare di fatto il secondo scudetto consecutivo dei giallorossi di Capello.

Zamparini era stufo e lasciò il club nei debiti, cannibalizzandolo di dirigenti e giocatori a favore del suo Palermo (che per coincidenza nell’87 venne rifondato e ripescato in C2 proprio grazie all’assorbimento del Mestre).

Ancora cambi e tribunali. In vista della stagione 2010-2011, il patron  Rigoni si dichiarò non disposto a supportare il club in categorie superiori alla Serie D, rinunciando al  ripescaggio in Lega Pro, giudicata troppo onerosa.

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Un gruppo di tifosi preoccupati decise  di fondare un’associazione denominata Venezia United che, alla luce dell’inattività societaria organizza, gesti’ in proprio la campagna abbonamenti  e apri’ un sito internet d’informazione. Venne anche aperta una sottoscrizione per l’acquisizione di quote per affiancare Rigoni nella gestione, ma questo proposito non trovo’ accordo tra le parti e rimase una bellissima storia di tifo.

Sono arrivati poi, prima i russi ed attualmente gli americani, col Globe Trotter Tacopina che, dopo aver tentato con Roma e Bologna, trovano la quadra in laguna, portando la società in Serie B, con Inzaghi allenatore.

Tra i tanti calciatori avvicendatisi, chiudo col ricordo di un mio mito personale, quel Salvatore Soviero che da uomo, a Messina, affronta tutti gli avversari da solo, un pò come Leonida alle Termopili…

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https://www.youtube.com/watch?v=PVoxxaYh_MI

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