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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Napule é… il volto vero d’un messicano volante

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Tempo di lettura: 3 minuti

Nei videogiochi, si sa, spesso si lotta per sopravvivere.

Comincia la partita, si gioca finchè si riesce e si resiste, poi ad un certo punto è game over.

Negli anni si sono sviluppati videogames di ogni genere (arcade, puzzle, simulatori, di strategia, di ruolo, rompicapo, ecc…) su piattaforme sempre più performanti e con grafiche via via più realistiche. Talmente realistiche da superare, a volte, ogni più fervida immaginazione e sembrare ancor meglio del mondo reale.

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Ciò che sconvolge in tanti giochi arcade o di ruolo diventa poi pacificamente evidente sulle consolle che consentono – anche on line – di giocare a calcio.

Ed ecco accadere, premendo ripetutamente un tasto, che, come nella realtà, Cristiano Ronaldo salti all’indietro e s’impettisca dopo aver segnato un rigore, Ibrahimovic s’incattivisca guardando di traverso chiunque capiti a tiro o, per esempio, Lukaku trascini dietro tutto quel che si para davanti mentre s’invola verso la porta.

Succede, di solito, così.

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Poi, però, arriva Napoli – Sampdoria, prima partita allo stadio Diego Armando Maradona, con gli azzurri che, in fortunata e gradevole tenuta albiceleste, vanno al riposo sotto di un gol dopo 45 minuti di sterile possesso palla e pochissime occasioni in cui s’è data l’impressione di poter andare in gol. A quel punto, 46esimo minuto d’un pomeriggio domenicale decembrino, si materializza un personaggio venuto direttamente dalla playstation e capitato per caso nello stadio di Fuorigrotta.

Contro i blucerchiati l’ha vinta, infatti, Hirving Lozano, formidabile bambola assassina.

Nel primo tempo le solite certezze: l’impossibile coesistenza di Fabian Ruiz e Zielinski, il gol subito sull’unica azione concessa ed il tentativo in rovesciata di Quagliarella.

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Poi, ad un certo punto, la svolta arriva dalla panchina, dalla quale si alza anche Petagna, capace sempre di più di sgomitare e far spazio nell’area di rigore avversaria, pur essendo assai prezioso anche in quella di casa in disimpegno.

Chi ha visto qualche migliaio di partite dal vivo ed in tv certe cose riesce a prevederle prima che accadono. E’ stato lungimirante dunque Gattuso ad inserire il suo bravo numero 11 al momento giusto. Lozano ha mostrato a tutti il volto vero d’un messicano volante, pareggiando immediatamente la partita e poi calibrando un assist perfetto per il vantaggio di Petagna, mettendo nel mezzo anche un tiro sul palo che meritava miglior sorte e tante altre buone giocate.

Non sarebbe semplice giocare ogni tre giorni neppure con joystick e consolle, figurarsi nella realtà affrontando continuamente dei viaggi e senza poter sfruttare al meglio le sedute di allenamento.

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Ciò nonostante si è vinta l’ottava partita su dieci giocate, in attesa delle prossime due che, in trasferta con Inter e Lazio, diranno (insieme al match in casa col Torino) tante cose sul 2021 che sarà per gli uomini di Gennaro Gattuso.

Napoli-Sampdoria del 13 dicembre 2020 va in archivio come una gara tutto sommato sotto tono, vinta solo grazie alla verve di Lozano. Sono punti questi fondamentali per rimanere aggrappati alla parte alta della classifica e per lanciare segnali un po’ a tutti.

I videogiochi”, ha scritto il giapponese Yamauchi (assai bravo nel crearne), “sono uno strumento che ci permette di entrare in contatto con altri universi”.

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Il giovane messicano quest’anno lo sta rapidamente facendo, mostrandosi per quel che realmente è e non per quello che l’anno scorso sembrava che fosse.

La speranza è che continui e che tutto questo sia realtà sempre più “normale”.

La realtà, come è noto, è la sola cosa al mondo alla quale non ci si abitua mai completamente.

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Il volto serio e deciso di Hirving Lozano sembra uscito da un videogame. Se il corpo, la corsa, le gambe ed il cuore però rimangano a lungo quelli visti esibire allo stadio Diego Armando Maradona contro la Sampdoria, allora il futuro fa meno paura e può regalare molti sorrisi.

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