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CORNER CAFE’ – Morsi e rimorsi

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Un po’ tutti, all’atto del morso di Patric a Giulio Donati, sarà tornato alla mente l’episodio che vide avversari di ring Giorgio Chiellini e Luis Suarez. Quello era un Mondiale, e noi fummo scalzati ai gironi. Prandelli ed Abete si dimisero subito dopo, riempiendo lo scatolone dei rimorsi e andando via nel più biasimevole dei silenzi. Il sogno italico svanì come è svanito il sogno scudetto della Lazio: il morso di Patric ne ha sancito l’emblematica condanna. Ma i rimorsi non hanno risparmiato nemmeno lui; ha scritto a Donati per scusarsi: di questo, almeno, gliene si deve dare atto.

Di rimorsi sarà pieno anche il Milan. Ibra ieri ha dato un morso alla gara, spingendola sui binari della rimonta; poi, in conferenza, ha detto che forse “sarà l’ultima volta”: la storia di un addio già segnato che l’orgoglio non vuole accettare. Un morso l’ha dato anche Maldini, che forse ha imparato da altri come si fa a dribblare, schivando abilmente la domanda sul suo futuro. Anche in quel caso sarà un duro colpo per il Diavolo. Ora come ora possiamo solo accontentarci della bellezza di due sorrisi, che tra un “Lo conosci!” ed uno sguardo bieco, riescono a divertirsi e sbeffeggiarsi nonostante le pressioni ed i pensieri. Perché tra morsi e rimorsi possiamo anche ricordarci di sorridere, ogni tanto.

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