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#LBDV – Cuadrado, da esubero a… senatore silenzioso

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Compie oggi 32 anni Juan Guillermo Cuadrado Bello, uno dei senatori (silenziosi) della Juventus e della nazionale colombiana. El Panita, come viene chiamato da qualche anno, è un ragazzo che ce l’ha fatta: è “scappato” via da una triste realtà facendo quello che amava, giocare a calcio.

INIZI DIFFICILI ED ESPLOSIONE

Juan Cuadrado ha una caratteristica che lo contraddistingue: il sorriso. Lo indossa sempre, dopo una vittoria o dopo una sconfitta. Sa, infatti, che tutto quello che vive è un sogno, nulla di quanto gli accadeva da bambino. Nato Necoclì, un villaggio nel dipartimento di Antioquia, a quattro anni ha perso il padre in seguito ad una sparatoria. La madre si è fatta carico di tutto: anche lui aiutava ma non smetteva di giocare a calcio. La prima occasione gli viene offerta dall’Independiente Medellin, arrivando anche in prima squadra. Viene poi acquistato dall’Udinese. La svolta della sua carriera, però, avviene a Lecce. Serse Cosmi, da esterno offensivo, lo reinventa terzino e laterale a tutta fascia. Cuadrado sfrutta la velocità e la facilità di dribbling per mettersi in mostra. Nel 2012, passa poi alla Fiorentina, consacrandosi con Montella in panchina. Passa poi al Chelsea, ma in Premier League non ha molta fortuna.

DA OGGETTO DI ROTTURA A… LEADER SILENZIOSO

Nell’estate del 2015, Cuadrado è cercato con insistenza da Marotta e dalla Juventus. Se ne parla tanto, ma il suo approdo in bianconero tarda ad arrivare. A metà luglio e con la preparazione appena iniziata, Antonio Conte decide di lasciare la guida tecnica del club campione d’Italia. Motivo di rottura è… anche Cuadrado. Il tecnico pugliese chiedeva a gran voce il suo acquisto, che però tardava ad arrivare. E’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, culminata con la separazione. Alla fine di quell’estate,  Cuadrado è arrivato comunque a Torino, ma alla corte di Allegri.

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In bianconero, poi, Juan Cuadrado trova spazio e diventa una pedina importante. Si scopre un jolly importante: esterno offensivo, laterale in un centrocampo a quattro, all’occorrenza mezzala o terzino. Poche reti e tanti assist, ma leadership che cresceva, in silenzio. Cuadrado acquista esperienza e consapevolezza. Cresce come cresce la Juventus. In patria, poi, è un elemento imprescindibile dei Los Cafeteros: tante cavalcate esaltanti, tanto in Copa America quanto nei mondiali disputati.

Anche con Sarri la sua importanza non va scemando. Altalena tra l’esterno offensivo e il terzino destro, ma rimane fondamentale. Nelle gerarchie di spogliatoio, infatti, El Panita è un leader. Preferisce, però, esserlo con i compagni, non davanti alle telecamere o sui social. Lo fa in silenzio, lontano, come un leader romantico.

Juan Cuadrado è così, riservato e riconoscente. Perchè è pur sempre un ragazzo che ce l’ha fatta.

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Buon compleanno Juan.

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