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#LBDV – Juventus, un guerriero, il Divin Codino e la maglia bianconera

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Il 21 maggio è un giorno di anniversari in casa Juventus. Da Mario Mandzukic al Divin Codino Roberto Baggio, due che hanno lasciato il segno nella storia bianconera. Due avvenimenti differenti, due epoche differenti, collegate, in qualche modo, da una data.

BUON COMPLEANNO MANDZUKIC

Il 21 maggio del 1986 a Slavonski Brod nasce Mario Mandzukic. Attaccante sulla carta, lavoratore e tuttocampista di natura: il croato è l’emblema della Juventus allegriana che ha macinato scudetti e trionfi. Arrivato in sordina nell’estate del 2014 dall’Atletico Madrid, Mandzukic aveva alle spalle un palmares di tutto rispetto: coppe e campionati nazionali in Spagna, Croazia e Germania. Proprio al Bayern Monaco, il guerriero si è tolto le soddisfazioni più importanti: nella stagione 2012-13, infatti, ha alzato al cielo la Champions League nel Der Klassiker più importante della storia, la supercoppa UEFA e il mondiale per club della FIFA.

UN GUERRIERO BIANCONERO

Ci ha messo poco Mario Mandzukic per convincere Allegri e i tifosi bianconeri: una rete all’esordio in Supercoppa Italiana con la Lazio ha consegnato un altro trofeo alla Juventus. Quella faccia di marmo è diventato un simbolo. Mandzukic non finiva sotto la luce dei riflettori, faceva il lavoro sporco, prendeva e dava calci e gomitate. “Mr No Good” era amato per il suo spirito di sacrificio e abnegazione. Un guerriero in campo, quel genere di calciatore che i tifosi apprezzano alla follia.

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“Tra gli uomini, i guerrieri”: per capire cosa fosse Mandzukic per i tifosi della Vecchia Signora basta ricordare il 22 novembre del 2017. All’Allianz Stadium arriva il Barcellona di Leo Messi. Un grande striscione viene esposto in curva sud: segno di stima, amore e rispetto. Un gesto non usuale a Torino, dedicato solo a chi lo merita davvero. E Mandzukic, nei suoi anni in bianconero, si è meritato ogni onore.

Buon compleanno Guerriero.

STAGIONE 1994-1995

Da Mario Mandzukic al… Divin Codino, Roberto Baggio!

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E’ la stagione 1994-1995, Roberto Baggio è la punta di diamante della Juventus targata Marcello Lippi. Quella stagione, poi, sarà importante per molti aspetti: innanzitutto è la prima volta in cui si assegnano i tre punti in caso di vittoria. Poi, ed è l’aspetto più interessante, vi erano una miriade di campioni che facevano spellare le mani dei tifosi a forza di applausi. Il Milan di Fabio Capello aveva lo scettro di campione in carica: gli invincibili, puntavano a vincere un altro trofeo. La Lazio ha affidato la panchina a Zdenek Zeman e confidava in Beppe Signori. Il Parma, rivelazione di quegli anni, si affidava a Gianfranco Zola e Faustino Asprilla. La Juventus, come detto, ripartiva da Moggi in dirigenza e Lippi in panchina: tanti gli innesti, da Ferrara a Deschamps. L’attacco era composto dal tridente Baggio, Ravanelli, Vialli, con il giovane Del Piero pronto a prendersi la scena.

21 MAGGIO 1995

E’ una lotta a quattro quella stagione: Milan, Lazio, Parma e Juventus si danno battaglia su diversi fronti. In Serie A, però, i bianconeri conquistano un importante vantaggio che li porta in testa. Il 21 maggio 1995, poi, va in scena la gara tra la Vecchia Signora e il Parma al Delle Alpi di Torino. Quella partita, si è capito, passerà agli annali. Vincono i padroni di casa per quattro reti a zero. Il mattatore del pomeriggio è proprio il Divin Codino, autore di tre assist (uno anche di tacco per la rete di Didier Deschamps). Ad otto minuti dalla fine, Marcello Lippi richiama in panchina il genio di Caldogno: con la standing ovation dello stadio, finisce l’avventura in bianconero di Roberto Baggio.

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A succedergli, in campo e idealmente, proprio Alessandro Del Piero. Il Divin Codino saluta la Juventus dopo 5 anni e passa al Milan di Silvio Berlusconi.

21 maggio, una data ricca di emozioni per i tifosi bianconeri.

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