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CORNER CAFE’ – Vittoria a porte chiuse

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Mettetevi nei panni di un tifoso del Liverpool: trent’anni ad aspettare la vittoria del titolo, quell’ambita Premier League che nel 2014 scivolò dalle mani dei Reds e dai piedi di Steven Gerrard, nello spareggio contro il Chelsea. Trent’anni di ambizioni e sogni infranti, che nel 2020 parevano prendere concretezza. To’, il covid: tutto fermo fino a data da destinarsi. Arriverà, quel momento. L’Inghilterra tornerà a giocare a calcio, e il Liverpool si laureerà campione. Ma sarà un campione triste, a festeggiar da solo in campo. Del resto, non ci saranno tifosi sugli spalti né per le strade. L’emergenza non è passata: tutti contenti quindi, ma tutti a casa.

Non si festeggerà. Ed è anche giusto così: alzare una coppa tra palchi e coriandoli vari non renderebbe giustizia alle migliaia di vittime del virus. Non ci sono giustificazioni né goliardie varie se, voltando lo sguardo, il mondo piange. E, se questa sarà la strada che prenderà anche il calcio italiano, dovremmo metterlo in conto: meno piagnistei, meno lamenti, meno critiche. Ora, la cosa più importante è far fronte al virus. Per festeggiare, poi, ci sarà tempo.

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