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#LBDV – Davies, il pendolino che ha stregato il Bayern

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Liberiano di origine, ghanese di nascita e canadese di passaporto. Alphonso Davies è diventato uno dei terzini più forti al mondo ad appena diciannove anni, battendo ogni tipo di avversità. La storia del terzino sinistro del Bayern Monaco ha dell’incredibile: nato da una famiglia di profughi, il giovanissimo classe 2000 si è imposto in Bundesliga, tanto da essere, ormai, una certezza dello scacchiere di Flick.

CHI E’ ALPHONSO DAVIES?

Alphonso Davies nasce nel campo profughi di Budurburam, in Ghana, il due novembre 2000. I suoi genitori erano liberiani, ma avevano abbandonato il paese a causa della guerra. A cinque anni, poi, si sono trasferiti a Edmonton, in Canada, e qui è iniziata la nuova vita di Davies. Oltreoceano, il giovane conosce e si innamora del calcio. E’ un talento notevole, tanto da diventare il primo millenial ad esordire in MLS ad appena quindici anni. I Vancouver Whitecaps lo crescono ma non possono rifiutare l’offerta del Bayern Monaco: ingaggiato a diciassette anni tra lo scetticismo generale, ha raggiunto la Germania una volta diventato maggiorenne. Per la fortuna di Kovac prima, e Flick, poi.

NUMERI E CARATTERISTICHE

‘Phonzie’, come viene soprannominato, nasce ala e esterno offensivo. Per molti, infatti, era l’erede naturale di Robben. La svolta della sua carriera, sebbene sia soltanto un diciannovenne, arriva con Niko Kovac. Nel travagliato inizio di stagione dei bavaresi, infatti, l’allora tecnico decide di arretrarlo sulla linea difensiva. Scelta lungimirante, senza dubbio, ma dettata anche dalla necessità: sia Süle che Hernandez, infatti, si erano infortunato e Alaba copriva l’emergenza al centro della difesa. I numeri del canadese sono importanti: già trentuno le partite disputate quest’anno, in cui ha offerto otto assist vincenti ed ha realizzato anche una rete. A 18 anni, quattro mesi e quindici giorni, ha segnato una rete al Mainz, diventando il più giovane marcatore del Bayern Monaco negli ultimi vent’anni. E’ un talento il giovane Davies, e sono tanti i suoi punti di forza: nasce attaccante, dicevano, ed infatti possiede velocità, dribbling e un buon piede. Da quando è stato arretrato sulla linea difensiva, poi, Flick ha lavorato tanto su di lui: è migliorato nel tempismo difensivo e nelle diagonali, tanto da diventare uno dei migliori nel suo ruolo.

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NOTTE DI CHAMPIONS, NOTTE DI CONSACRAZIONE

La serata più bella della vita per Alphonso Davies è senza dubbio l’ottavo di andata di Champions League allo Standford Bridge. Sfidava il Chelsea, squadra tifata dal padre, ed ha contribuito a schiacciarla con una prestazione superlativa. Gli scettici, che un anno e mezzo fa bacchettavano l’esborso di venti milioni di euro per lui, si sono dovuti ricredere. Phonzie ha spadroneggiato sulla corsia mancina ed ha fornito anche l’assist a Robert Lewandowski per la rete dello zero-tre finale. E’ la terza assistenza in Champions League, ma sicuramente la più pesante ed importante. A diciannove anni, Davies ha avuto la definitiva consacrazione sotto i riflettori più prestigiosi, quelli della Coppa dalle grandi orecchie.

Liberiano di origine, ghanese di nascita, canadese di passaporto e tedesco d’esplosione: che storia quella di Alphonso Davies!

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