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Cagliari, la presentazione di Pereiro: “Tradizione uruguaiana? Spero di lasciare anch’io il segno”

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Il neo acquisto del Cagliari Gaston Pereiro è stato presentato alla stampa. Di seguito le dichiarazioni rilasciate ai giornalisti presenti in sala, raccolta da tuttomercatoweb.com:

Che idea si è fatto del Cagliari, dopo aver vissuto la prima partita in panchina? Come pensa di collocarsi in questa squadra?
“Ho visto la partita, mi sembra che si giochi molto bene e che ci fosse molta voglia di vincere. Sono qui per aiutare la squadra e fare il massimo per aiutarla a realizzare gli obiettivi. Mi piace giocare dietro le punte, come un 10, e portare palla”.

Com’è andata la trattativa?
“Ho parlato col mio procuratore che mi ha parlato dell’interesse del Cagliari, come di altre squadre inglesi. Ma come ho già detto al presidente e ad Andrea Cossu, ho scelto il Cagliari”.

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Come l’ha convinta Cossu a firmare per il Cagliari?
“Mi ha detto che Cagliari è una città molto bella e che sarei arrivato in una squadra forte, spero di adattarmi quanto prima in questa squadra”.

Cagliari è una città simbolo per i calciatori uruguaiani.
“Spero di poter lasciare il segno anche io, come hanno fatto i miei predecessori”.

Come si passa da una squadra di vertice a una ambiziosa come il Cagliari?
“Al Psv ho sempre lottato per le prime posizioni, sono abituato a competere per risultati importanti: il Cagliari si sta organizzando per essere una buona squadra, siamo sesti e sarebbe il massimo arrivare in una competizione europea. Dobbiamo dare il meglio di noi stessi”.

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Ha parlato con Nandez e Oliva prima di firmare?
“Sì, ho parlato con loro e mi hanno detto che si sta molto bene qui. Non vedo l’ora di allenarmi con loro, per mettermi a disposizione del tecnico”.

Sul rapporto con Recoba, suo idolo ed ex compagno di squadra.
“È stato molto bello giocare con lui, ma non abbiamo parlato di Cagliari. Mi ha insegnato tanto quando eravamo compagni al Nacional”.

Cosa cambia tatticamente da un calcio più libero come quello olandese alla Serie A?
“Ho già visto che ci sono molte differenze, qui c’è più tattica e attenzione. Parlerò con l’allenatore su come poter essere utile”.

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C’è qualcosa che ti spaventa di questa avventura?
“No, non ho paura quando entro in campo, perché cerco di divertirmi. Le partite sono tutte difficili, forse grandi squadre come Juventus e Milan danno qualcosa di più. Arrivare in Europa? Il mio contributo sarà quello di aiutare la squadra, con dei gol e fare bene in attacco, speriamo di riuscire a conquistare l’Europa”.

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