Tra incertezze di formazioni, dubbi sulla condizione fisica di alcuni, il ritrovato entusiasmo per il passaggio del turno di Coppa Italia e la curiosità di capire se effettivamente il vento è cambiato, il Napoli, per la quarta volta consecutiva, scende in campo al San Paolo.
A Fuorigrotta c’è ospite la Juventus. La gara con i bianconeri, di per sé, è una sfida che da sempre racchiude un fascino particolare. Stavolta sarà ancor più accattivante, in considerazione del ritorno di Sarri.
Sarri, da comandante a nemico
L’ex tecnico del Napoli, ”il Comandante”, l’allenatore del bel gioco e del record di punti, torna all’ombra del Vesuvio per la prima volta da avversario. Benvoluto nel triennio azzurro, eletto a capo della rivolta calcistica, autore e fautore di un movimento simil politico “Sarrismo – Gioia e Rivoluzione”, oggi divide la tifoseria.
L’attuale tecnico dei bianconeri, in considerazione del suo comportamento, è sicuramente scaduto dal cuore della gente. Il rapporto si è deteriorato, ma non da subito. Ancora osannato nell’anno di transizione al Chelsea, ha visto decadere appeal e affetto quando ha deciso di sedere sulla panchina della detestata avversaria. Non è stata la scelta professionale, quella ancora ancora poteva passare, quanto il suo atteggiamento.
Sarri, in mezz’ora, quella della durata della conferenza di presentazione in bianconero, è passato da capopopolo a nemico giurato dei partenopei. Mezz’ora nella quale ha rinnegato tre anni di battaglie tradendo, prima che il popolo azzurro, se stesso.
La presa del palazzo, le ruberie juventine sventolate ai quattro venti senza mezzi termini, ma soprattutto le distanze prese con forza e vigore da quella maglia che oggi rappresenta, spazzate via e smentite senza un briciolo di dignità.
Dell’accoglienza che sarà riservata a lui e alla sua squadra, eventualmente, se ne riparlerà.
Quello che interessa è la risalita del Napoli. Iniziare la scalata, passando per un risultato positivo contro la capolista, darebbe ancor più forza alla squadra di Gattuso. Per cui, chiacchiere a parte, parola al campo.
I numeri statistici di Napoli-Juventus
A Napoli andrà in scena la 148ma sfida in Serie A tra Napoli e Juventus, la 74esima edizione in casa azzurra. Nei 73 precedenti il bilancio è in perfetta parità: 23 vittorie per parte e 27 pareggi. Il Napoli non batte i bianconeri al San Paolo dal 26 settembre 2015, una gara vibrante vinta per 2-1 dai partenopei grazie alle reti di Insigne e Higuain, all’epoca mattatore in maglia azzurra e di una rete di Leminà per i torinesi.
L’ultima occasione in cui le due formazioni si sono divise la posta è del 2 aprile 2017, 1-1 con le reti di Kedira e Hamsik. L’ultimo successo juventino è quello della scorsa stagione, quando il 3 marzo 2019 i bianconeri con non poche polemiche si aggiudicarono l’incontro 2-1. Una gara segnata da un’ingiusta espulsione del portiere azzurro Meret fece soccombere gli azzurri.
Il direttore di gara
Ad operare l’espulsione per un presunto fallo dell’estremo difensore partenopeo, fu l’arbitro Rocchi, oggi collaboratore dell’arbitro Mariani della sezione di Aprilia. Il trentottenne fischietto laziale è stato designato a dirigere la gara e sarà alla settima direzione con i partenopei. Nei sei precedenti in Serie A con Maurizio Mariani direttore, gli azzurri non hanno mai perso, collezionando cinque vittorie ed un pareggio. L’unica X si è registrata in questa stagione nella trasferta di Udine.
L’arduo compito per gli azzurri, che sono a caccia di conferme dopo quando di buono mostrato, passa dunque per la sfida alla capolista. La gara è difficile di suo e Gattuso dovrà ancora fare i conti con l’infermeria piena.
Certamente la grinta ed il veleno, come piace dire al tecnico partenopeo, sono elementi tornati in auge e l’avvento dei nuovi innesti, Demme e Lobotka, apre qualche spiraglio di fiducia.
Le scelte di Gattuso
Il 4-3-3 che il tecnico di Corigliano proporrà, non dovrebbe discostarsi molto da quello vincente di Coppa. L’unica speranza è vedere, nel caso in cui Maksimovic dovesse essere ritenuto arruolabile, almeno tutti e gli undici interpreti nel proprio ruolo.
Tra i pali il dualismo Meret-Ospina continua, con il colombiano favorito, avendo superato il giovane Alex nelle gerarchie del tecnico anche se un attacco di gastroenterite ha impedito la rifinitura al sudamericano.
La linea di difesa, con l’eventuale recupero del serbo, vedrebbe Di Lorenzo tornare a destra con Mario Rui a sinistra. Manolas inamovibile al suo posto da centrale.
In mediana c’è ballottaggio Lobotka – Fabian Ruiz. Uno dei due occuperà il posto al fianco di Demme e Zielinki. In attacco pochi dubbi e solito tridente con Callejon, Insigne e Milik punta centrale.
L’undici di Sarri
In casa Juve, di contro, ci sono problemi di abbondanza. Sarri, pertanto, dovrebbe presentare l’undici migliore. Tra i pali Szczesny protetto da Cuadrado, De Ligt, Bonucci e Alex Sandro. Nella zona nevralgica del campo Bentancur, Pjanic e Matuidi saranno la diga alle spalle di Ramsey. In attacco, se l’ex Arsenal dovesse vincere come sembra, il ballottaggio con Higuain, agirà la coppia in piena salute Dybala, Ronaldo.
Al di là del risultato, la sfida, che vedrà il suo inizio alle 20.45, è una gara ricca di fascino ed il Napoli, spinto dalla forza del ritrovato pubblico, potrebbe trovare le giuste motivazioni. Un risultato positivo darebbe un pizzico di sale al campionato e sicuramente sarebbe un buon viatico per il prosieguo della stagione.