Quindici lire a testa all’anno e un atto d’amore per la città. L’11 gennaio 1914 muove i primi passi l’Unione Sportiva Reggio Calabria, che non è la Reggina vera e propria, ma la società alla quale ci si riferisce per indicare l’inizio del gioco del pallone da quelle parti.
Il nome definitivo di Reggina – per intenderci quella di oggi – farà la sua comparsa vera solo negli anni Venti, per poi scomparire nel 1935. Per ritrovarla definitivamente in campo bisognerà aspettare la fine della seconda guerra mondiale.
Il primo presidente è Giuseppe Vilardi e gioca nel rione Sant’Anna. Nella gara di inaugurazione del nuovo campo sportivo, l’U.S. Reggina, per la prima volta con la maglia amaranto, affronta il Vomero di Napoli, e perde 3-0. Ma la storia è ormai scritta.
Sono tanti i nomi dei giocatori ed allenatori che, in oltre un secolo di storia, hanno indossato la maglia amaranto e sarebbe impossibile menzionarli tutti. E altrettanti sono i momenti entrati nel cuore dei tifosi della Reggina e non solo: dal campionato 1965/66, quando gli amaranto calcano, per la prima volta, i campi della serie B, sino alla denominazione di Reggina Calcio nel 1986.
Da ricodare sicuramente lo spareggio Reggina-Cremonese, del 25 giugno 1989 per la promozione in Serie A, con ben ventimila tifosi amaranto festanti giunti sino a Pescara, sede del match. I rigori, purtroppo, furono fatali per la Reggina e i tifosi dovettero tornare mestamente a casa. Ma, dopo circa dieci anni, finalmente il club calabrese festeggerà la sua storica promozione in Serie A.
La stagione 2006/2007 rappresenta infatti il punto più alto della storia della squadra dello Stretto. Lo scandalo Calciopoli costrinse il club, allenato allora da un giovane Walter Mazzarri, a partire da un -11 in classifica. La retrocessione pareva scontata, ma il tecnico toscano riuscì a compiere un vero e proprio miracolo, conquistando 51 punti sul campo e raggiungendo una salvezza insperata grazie alla coppia di trascinatori Bianchi-Amoroso.
Poi la crisi, il fallimento, un nuovo corso e l’arrivo del tecnico Mimmo Toscano, reggino doc, tornato questa estate nella sua città. “A 200 metri dallo stadio e durante gli allenamenti andavo a fare il raccattapalle dietro la porta. Questa panchina per me rappresenta una vera e propria missione.” E la missione, quella di far tornare grande la Reggina, è quasi compiuta: 19 partite, 15 vittorie e 4 pareggi. Unica squadra imbattuta in Europa insieme al Liverpool ed una promozione in Serie B sempre più vicina. E così quei sogni di quel ragazzino che abitava a due passi dal Granillo, e che oggi freme dalla voglia di far impazzire di gioia un popolo intero, si stanno per esaudire.