VLAD DIETRO LE QUINTE – Di Ringhio ce n’è uno solo

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Appuntamento del giorno con la rubrica targata LBDV dal titolo “VLAD DIETRO LE QUINTE”. Una rubrica dedicata a chi, oltre al calcio giocato, ama curiosità e aneddoti legati al mondo del pallone.

Era il 9 gennaio 1978 ed a Corigliano Calabro nasceva uno dei personaggi più amati della storia recente calcio italiano. Quel Gennaro Gattuso che nella sua carriera da calciatore ha vinto tutto sia col Milan che con la Nazionale. Un personaggio facile da voler bene, perché prendere a cuore una persona con una passionalità e personalità come quelle di Ringhio non è poi così complicato.

Un uomo apprezzato da tutti, soprattutto da chi – tra il passato in rossonero e con la maglia dell’Italia – ha avuto la possibilità di condividere con lui il quotidiano, con aneddoti rilevati negli anni a seguire che vale la pena raccontare data la loro ilarità.

Tra questi spuntano Andrea Pirlo e Massimo Oddo, con i quali Gattuso ha condiviso appunto molteplici successi. Ed è proprio a loro che è legato un esilarante aneddoto risalente ai vittoriosi Mondiali del 2006 in Germania, contenuto nel libro “La Nostra Bambina”.

Affacciato alla porta, Pirlo continuava a prendermi per il c**o, con quel suo insopportabile accento bresciano:

Terrone costituisciti! Ammettilo, sei un dopato. Ah tra l’altro, ti sei perso una festa epica…

E la mia testa fumava. Perché mentre loro erano nello spogliatoio a ballare e cantare (visto che avevamo appena vinto la semifinale di un mondiale contro la Germania) e a guardare il c**o del ministro Giovanna Melandri, io ero rinchiuso nello stanzino dell’antidoping, guardato a vista da un medico olandese che mi imbottiva di birra analcolica, che faceva pure schifo e non mi faceva pisciare, il peggio del peggio. E rideva pure:

Cosa c****o ridi demente’

Lo insultavo, tanto non mi capiva. Demente lui come lo era Pirlo, che ogni tanto tornava alla carica:

pss psss… Fatta la pipì bambino Rino?’

Perché Pirlo avrà pure la faccia da santo, ma è il peggiore di tutti. Ma intanto niente da fare, la pipì non usciva. Avevo la vescica tedesca, in rivolta contro di me. L’olandesone tentava di essere utile:

Do you want to drink, mister RAino?’

A parte che Mister RAino non si può sentire, demente, ma continuavo ad inc**zarmi sempre di più, perché della pipì nemmeno l’ombra. Poi ci si è messo pure Oddo con Pirlo e allora stavo per impazzire.

Il bello però arrivò nel momento in cui il test Antidoping venne completato, tra l’altro dopo due ore e mezza. Fu allora che a Ringhio venne – si fa per dire – il lampo di genio.

Finalmente ho raggiunto il pullman della squadra, che mi aspettava da un’eternità. Così quando finalmente sono salito non mi hanno accolto proprio come un eroe.

Sei il solito terrone’

Sono andato dritto verso Pirlo e Oddo:

Ragazzi queste sono per voi, per farmi perdonare il ritardo’

A ciascuno ho dato una birra e da lì mi sono disinteressato di loro e, soprattutto, di ciò che è accaduto dopo. Non so se l’abbiano assaggiata. Non lo so e non lo voglio sapere, perché altrimenti, a tanti anni di distanza da quella notte, dovrei spiegare a entrambi cosa c’era realmente in quella birra che tanto amorevolmente avevo preparato.
Birra chiara, leggermente amarognola, dal sapore aspro. Artigianale, di produzione propria. Tempo di fermentazione: due ore e mezza…”

Uno scherzo che rievoca sicuramente dei bei ricordi a Gennaro Gattuso, che oggi è sulla panchina del Napoli in una situazione al limite del dramma sportivo. Ma si sa che Ringhio ama lottare, non si tira indietro e soprattutto di Ringhio ce n’è uno solo!

Tanti auguri mister Gattuso!

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