Un’Epifania all’insegna della Serie A, questa del 2020: in campo, per le celebri partite delle 15, ben sei squadre: la Juventus, ospitante il Cagliari a Torino; il Parma, atteso a Bergamo contro l’Atalanta; il Milan, fresco dell’arrivo di Ibrahimovic, pronto a sfidare la Sampdoria.
JUVENTUS – CAGLIARI
Non una partita semplice, per gli uomini di Maran: giocare a Torino è ostico per tutti, nonostante l’ottimo periodo di forma che possono vantare i sardi. Di fatto, è un primo tempo a tinte bianche e nere, quello all’Allianz Stadium: è la Juventus a fare gioco, con un Cagliari attento ad attutire i colpi degli avversari. Ramsey uno dei più ispirati della formazione di Sarri, fa correre brividi lungo la schiena dei tifosi avversari per ben due volte; al 36′ forse l’occasione più limpida della partita: cross di Pjanic, Demiral stacca ma il suo colpo di testa si infrange sulla traversa; poco avrebbe potuto fare Olsen, autore poco prima di un miracolo su Cristiano Ronaldo. L’unica vera occasione dei sardi si propone al 40′ su contropiede, con Nainggolan che serve Simeone: l’attaccante, però, non riesce a centrare la porta difesa da Szczesny.
Nel secondo tempo la storia non cambia: è ancora la Juventus a rendersi pericolosa, e riesce anche a trovare il goal del vantaggio: al 49′ Ronaldo beffa Olsen, che viene dribblato dal portoghese e vede la palla insaccarsi alle sue spalle. Per il Cagliari è una doccia gelida, che però risveglia dal torpore gli uomini di Maran: al 60′ una traversa da registrare per Simeone, su cross di Nainggolan. Al 66′, però, nuovo brivido per il Cagliari: Rog stende in area di rigore Dybala, e l’arbitro non può che assegnare il rigore; sul dischetto si presenta Ronaldo, che infila di nuovo Olsen per il due a zero bianconero. Il Cagliari prova a reagire ma fa poco, e deve anche registrare il terzo goal dei torinesi, stavolta da parte di Gonzalo Higuain: bravo l’argentino appena entrato a sfruttare una leggera deviazione di Klavan e a siglare un altro goal. I sardi si gettano disperatamente in avanti a dieci minuti dalla fine, ma l’avventatezza costa cara alla squadra di Maran: su contropiede Douglas Costa gira a Ronaldo, che si prende i meriti di una gran bella tripletta. 4-0 per la Juventus, “uno due” – 81′ e 82′ – micidiale dei due attaccanti bianconeri. Termina così il match di Torino, con un Cagliari che ha provato a rosicchiare qualche punto, ma che si è dovuto arrendere alla forza della Vecchia Signora.
ATALANTA – PARMA
E’ vero, l’Atalanta è in uno splendido momento di forma e, a giusta ragione, può essere considerata ormai una delle big del campionato. Ma mai ci si sarebbe aspettato una mattanza di questo tipo, con un Parma annichilito sotto i colpi di nerazzurri di Gasperini: comincia la partita e subito, all’undicesimo, c’è il primo goal dei bergamaschi; a siglarlo il capitano della squadra, il Papu Gomez, con uno splendido goal su cui Sepe non può nulla. La partita continua concitata ma senza altre grandi occasioni, almeno fino alla mezz’ora: al 34′ è di nuovo l’Atalanta a infilare il pallone nella porta avversaria, con Freuler servito ottimamente da un ispiratissimo Gomez. Il Parma è ormai in balia degli avversari, e non ha nemmeno il tempo di reagire che arriva il tris nerazzurro: stavolta Gosens, servito da Ilicic, ad insaccare alle spalle di Sepe. Il primo tempo termina così, con una grandissima Atalanta ed uno spaventato – e confuso – Parma.
Il secondo tempo non regala spettacolo, almeno fino all’ora di gioco: è in quel momento che Josip Ilicic ha il suo momento di gloria, non lasciandosi sfuggire il perfetto assist di Gosens; lo sloveno insacca il 4-0. Ilicic che avrà modo di ripetersi dieci minuti dopo, al 71′, dribblando Iacoponi e battendo di nuovo Sepe. Manita dei bergamaschi ai danni degli scaligeri. Termina così il match ad Atleti Azzurri di Bergamo: l’Atalanta può festeggiare, al Parma non resta che rimuginare su cosa è andato storto oggi.
MILAN – SAMPDORIA
Una di quelle partite delle grandi occasioni, non tanto per i club in campo quanto per un uomo sulla panchina dei rossoneri: Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese dovrà però accomodarsi in panchina, a lui è preferito – almeno nel primo tempo – il polacco Piatek. Milan e Sampdoria, però, non regalano grandi emozioni durante l’arco della prima frazione di gioco: la prima vera azione arriva solo al 23′, con Bonaventura murato da Colley. Il Milan ci prova ancora ma senza grandi risultati, mentre la Sampdoria tenta di resistere agli attacchi avversari, costretta anche a due cambi forzati a causa degli infortuni di Depaoli prima e di Ramirez poi. Il primo tempo termina a reti bianche: non un grande spettacolo, a San Siro.
Comincia il secondo tempo ma non cambia lo spartito: tanta confusione in mezzo al campo, una matassa che non sembra volersi sbloccare; entra anche Ibrahimovic, ma nessuna azione degna di nota arriva dai piedi del centravanti ex Los Angeles Galaxy. Prima dello scoccare dell’ora di gioco c’è però gloria per Gigio Donnarumma: il portiere della Nazionale si oppone ottimamente agli assalti della Sampdoria, prima di Vieira e poi di Gabbiadini – servito da un brutto errore di Calabria.