Approfondimenti
FISCHIO D’INIZIO NAPOLI – Il Napoli affronta l’Inter in piena emergenza
Anno nuovo vita nuova: questo è quello che si augurano i tifosi del Napoli.
Dopo un 2019 ai limiti della decenza per una formazione del blasone dei partenopei, per gli azzurri si spera in una pronta risalita in classifica.
Dall’inizio dello scorso anno e fino a dicembre, i partenopei si sono collocati al sesto posto nella speciale graduatoria dell’anno solare. Ciò testimonia che la debacle di questa stagione, che ad oggi vede il Napoli all’ottavo posto, non è figlia di una sfortunata serie di eventi ma di un anno di pessima gestione ancelottiana. I partenopei, già dalla seconda parte dello scorso campionato, hanno mostrato evidenti cenni di cedimento. Il tracollo, celato dal secondo posto in campionato della scorsa stagione, ottenuto più per mancanza di rivali che per meriti propri, si è palesato con la scelleratezza dei cinque mesi iniziali di questo campionato.
Oggi, la squadra – che secondo il pensiero di chi scrive si è liberata con un pizzico di ritardo della scarsa guida tecnica che in diciotto mesi non ha prodotto nulla ma ha solo demolito quello che di buono c’era – è costretta ad una improbabile rincorsa all’Europa.
L’ex ringhio, pluridecorato da calciatore, nelle sue precedenti esperienze ha dimostrato di conoscere bene il suo mestiere, pur non essendo riuscito a centrare obiettivi importanti. A Napoli, da subito, si è calato nel lavoro con grande impegno, malgrado sia stato costretto ad una doppia fatica visti gli infortuni e le carenze di una rosa incompleta.
Le statistiche di Napoli-Inter
Il tecnico di Corigliano, trovando uno spogliatoio devastato, non solo sotto il profilo morale, ha ricominciato dalla preparazione atletica, mettendo la squadra sotto torchio. Oggi, in attesa che il mercato si sblocchi e porti i rinforzi necessari, si riprende dopo la sosta natalizia affrontando la capolista Inter nel primo Monday nigth dell’anno. Quello del San Paolo sarà il confronto numero centoquarantasette tra Napoli e Inter, il settantaquattresimo in casa azzurra.
Nei settantatre precedenti all’ombra del Vesuvio, i padroni di casa si sono aggiudicati la metà degli incontri, ovvero trentasette, lasciando agli ospiti diciassette successi. Sono invece diciannove le occasioni in cui le due formazioni si sono divise la posta.
L’Inter non fa risultato pieno a Napoli da tempo immemore. E’ infatti del 18 ottobre 1997 l’ultimo successo nerazzurro a Fuorigrotta. Napoli – Inter 0-2, maturato grazie ad una rete su colpo di testa di Galante ed un’autorete di Turrini nella nefasta stagione in cui il Napoli retrocesse in serie B racimolando la miseria di quattordici punti in tutta la stagione.
L’ultima occasione in cui Napoli e Inter hanno terminato in pareggio è stato il 21 ottobre 2017 con uno scialbo 0-0. Risale invece alla scorsa stagione l’ultimo successo dei partenopei, il 19 maggio 2019 con un rotondo 4-1 grazie alle reti di Zielinski, Mertens, una doppietta di Fabian Ruiz e un rigore per i nerazzurri trasformato da Icardi.
Il direttore di gara
Curiosamente, il direttore di quella gara è lo stesso designato a dirigere l’incontro di oggi. Il fischio d’inizio, previsto per le 20.45, e la direzione di gara sono stati affidati all’arbitro Daniele Doveri della sezione di Roma, coadiuvato al VAR dalla coppia Calvarese-Giallatini. Con il quarantaduenne fischietto toscano di nascita, al San Paolo, il Napoli in Serie A risulta imbattuto. Sono infatti nove i successi e quattro i pareggi racimolati nelle tredici gare dirette da Doveri. In totale, i precedenti sono ben ventuno nei quali gli azzurri hanno fatto registrare tredici vittorie, due sconfitte e sei pareggi.
Le scelte di Conte
Esaminando la sfida dal punto di vista tecnico e tattico, in casa Inter, per la gara del San Paolo, Conte recupera tutti i migliori. Il tecnico nerazzurro, che in conferenza stampa ha avuto parole di elogio per il collega azzurro, è pronto a sferrare l’attacco alla prima posizione. Il 3-5-2 adottato, a meno di sorprese, dovrebbe essere il migliore possibile.
Tra i pali ci sarà, inamovibile, l’affidabilissimo Handanovic. A protezione del portiere sloveno, la linea di difesa dovrebbe essere composta da Godin, Skriniar e De Vrij. La robusta mediana, un mix di corsa e muscoli, sarà formata con buone probabilità da Candreva, Barella, Brozovic, Sensi e Biraghi, a supportare la coppia Lautaro Martinez-Lukaku.
L’ipotesi di formazione azzurra
In casa Napoli è complicato immaginare chi scenderà in campo dall’inizio. Diversi sono i punti interrogativi. L’infermeria è piena: Koulibaly, Maksimovic, Ghoulam e Mertens non sono nella lista dei convocati per cui, già dalla difesa, c’è una lotteria per individuare i componenti che comporranno la retroguardia.
Partendo dall’out di sinistra, Mario Rui è tra quelli che appaiono certi di una maglia. In posizione centrale, al fianco di Manolas, potrebbe esserci Luperto, ma non sarebbe da escludere l’ipotesi Di Lorenzo con Hysaj che, in questo caso, prenderebbe posto sull’out destra.
Altri dubbi importanti riguardano la mediana: la mancanza di un playmaker di ruolo, in attesa del mercato, impone l’adattamento di una delle tante mezz’ali presenti in rosa. Al fianco di Allan, che sembra l’unico certo della titolarità, ci dovrebbe essere Zielinski, mentre nel ruolo di vertice basso nel trio centrale è vivo il ballottaggio tra Fabian Ruiz, reduce da uno stato influenzale, e Elmas. Una piccola percentuale d’impiego è da considerare anche per Gaetano, ripetutamente provato in allenamento per il ruolo di metodista del centrocampo azzurro.
In attacco, come negli altri reparti, sebbene ci sia abbondanza, vi sono interrogativi da sciogliere. Milik, lasciato in condizione smagliante prima della sosta, sembra essere confermato come centroboa. Al fianco del polacco, Callejon, elemento verso cui Gattuso ripone sempre tanta fiducia. Sul lato opposto potrebbe confermarsi Insigne, vista l’assenza di Mertens. Pronti ad offrire un contributo, Lozano e Younes.
Per Gattuso, che ha avuto parole di grande conforto per tutto l’ambiente azzurro, la gara contro l’Inter ha un sapore particolare. Per lui, un vero e proprio derby, vista la sua storia rossonera. Di conseguenza, caricare la squadra non dev’essere stata cosa complicata. Il divario in classifica è siderale, ma proprio il ritrovato entusiasmo del gruppo e la grinta del tecnico potrebbero fare la differenza per iniziare l’anno col piede giusto.
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