I nostri Social

Approfondimenti

FISCHI PER FIASCHI – Il Fuorigioco

Pubblicato

il

Fischi per fiaschi
Tempo di lettura: 4 minuti

IL FUORIGIOCO – LA REGOLA 11

Il fuorigioco, insieme al calcio di rigore ed al fallo di mano, è la regola che indubbiamente crea più discussioni da Bar Sport.
Dopo ogni giornata calcistica, o quasi, si discute di un qualche episodio dubbio.
Ed ora, con la VAR, le polemiche si sono acuite piuttosto che sopirsi.

LA POSIZIONE DI FUORIGIOCO

La Regola 11 del Regolamento del Giuoco Calcio si apre così:

Essere in posizione di fuorigioco non è di per sé un’infrazione.

Pubblicità

Un calciatore si trova in posizione di fuorigioco se:

• una qualsiasi parte della testa, del corpo o dei piedi è nella metà avversaria del terreno di gioco (esclusa la linea mediana)

e

Pubblicità

• una qualsiasi parte della testa, del corpo o dei piedi è più vicina alla linea di porta avversaria rispetto sia al pallone, sia al penultimo avversario.

Le mani e le braccia di tutti i calciatori, compresi i portieri, non sono da considerare.

Un calciatore non si trova in posizione di fuorigioco se si trova in linea con:
• il penultimo avversario
oppure
• gli ultimi due avversari“.

Pubblicità

La posizione del fuorigioco, dunque, può concretizzarsi solo nella metà campo avversaria.
Si è tenuti in gioco ogni qual volta si è in linea con il penultimo difendente, essendo l’ultimo avversario presumibilmente il portiere.
Se il penultimo difendente è in linea con l’ultimo, si è tenuti in gioco da entrambi.

LA INFRAZIONE DI FUORIGIOCO

Il fuorigioco, come recita in apertura la Regola 11, non è di per sé una infrazione.
Lo diventa in casi ben precisi.
Il punto 2 della Regola disciplina questi casi.
L’infrazione si concretizza quando il fuorigioco è, come suol dirsi, “attivo”.
Si tratta, cioè, del caso in cui il giocatore in posizione di fuorigioco partecipa all’azione toccando il pallone giocato da un compagno o comunque interferendo in qualsiasi modo con l’azione, per esempio impedendo al difendente di raggiungere il pallone, ostruendogli la visuale e situazioni similari.
Per valutare la posizione di fuorigioco occorre tenere presente il momento in cui il pallone parte dal piede del compagno per essere conquistato dal giocatore la cui posizione viene valutata.
E’ la fotografia di quel momento che conta.
Questa regola si applica anche quando il pallone già giocato dal proprio compagno ribatte su palo o traversa, o rimbalza su un assistente o sull’arbitro, e viene poi giocato dal calciatore in fuorigioco, ovvero quando proviene da un salvataggio avversario intenzionale.
Per salvataggio, si intende la ipotesi in cui un giocatore tocca il pallone per interromperne la traiettoria già destinata alla porta, nelle sue immediate vicinanze.

LE ECCEZIONI E LA SANZIONE

Se, però, il pallone viene giocato intenzionalmente dall’avversario, senza che si tratti di ipotesi di salvataggio, e raggiunge un calciatore in fuorigioco, questa non sarà infrazione.
Non v’è, inoltre, infrazione di fuorigioco, pur ricorrendone i requisiti, quando il calciatore riceve il pallone direttamente da un calcio di rinvio, un calcio d’angolo, una rimessa laterale.
La infrazione di fuorigioco deve sempre essere sanzionata dall’arbitro con il fischio che interrompe il gioco ed un calcio di punizione indiretto assegnato ai difendenti.

Pubblicità

L’AUSILIO DELLE TECNOLOGIE

Un tempo, rilevare una infrazione di fuorigioco era compito più che arduo per gli arbitri che, da soli, dovevano spesso affidarsi più all’intuito che a reali capacità di discernimento.
L’arbitro, in mezzo al campo, ha spesso una visuale limitata rispetto al fuorigioco, che può realizzarsi anche con improvvisi capovolgimenti di fronte a distanze considerevoli.
Anche la prospettiva dell’arbitro, spesso schiacciata rispetto alla porta, non aiuta la corretta rilevazione della infrazione.
Ecco perché, nel tempo, numerosi sono gli ausili che si è ritenuto di assegnare al fischietto.
Il primo aiuto è stato la previsione dei c.d. assistenti di linea, meglio conosciuti come guardalinee, che, posizionati a bordo campo, seguono di continuo l’azione e la virtuale linea del pallone e segnalano per tempo quanto accade all’arbitro, sventolando la bandierina.
L’innovazione più importante e recente è stata, tuttavia, la VAR, su cui non potremo che tornare con un articolo dedicato.

LA STORIA DEL FUORIGIOCO

Le regole base sul fuorigioco nascono con il Regolamento.
La loro prima formulazione era già contenuta nella prima codificazione ufficiale del Regolamento del 1863.
Senza tali regole, due o tre attaccanti starebbero sempre davanti al portiere, senza muoversi, per segnare.
Questo è l’evidente segno di quanto le regole influenzino anche l’aspetto tattico del gioco.
E di come un calciatore che conosca bene la regola e che la interpreti in maniera corretta sia un valore aggiunto per il proprio team.
Su uno degli attaccanti migliori, da questo punto di vista, della storia, tal Pippo Inzaghi, Sir Alex Ferguson disse una volta: “Quel ragazzo deve essere nato in fuorigioco”.

 Follow us!

Pubblicità

FacebookFacebookYoutubeTwitter

in evidenza